Contributi ai terremotati nel nome della Vespa

pontedera

l Club di Pontedera legato allo storico scooter ha raccolto 2.500 euro che andranno a finanziare i progetti legati alla ricostruzione in provincia di Rieti

PONTEDERA. Amicizia, vicinanza e solidarietà nel nome della Vespa. Nei giorni scorsi una delegazione del Vespa Club Pontedera ha raggiunto Rieti per consegnare al presidente del locale Vespa Club, Gioacchino Belloni, un assegno di 2500 euro, cifra che confluirà nei fondi stanziati per i progetti legati al post-terremoto.

«La somma che siamo riusciti a devolvere deriva in gran parte dalle offerte raccolte grazie al nostro Calendario benefico 2017», spiega il presidente del Vespa Club Pontedera Luca Cervelli.

«Ulteriori fondi sono arrivati da parte delle quote d’iscrizione al 29° raduno del Registro Storico, che si è svolto a Pontedera nel 2016, come chiusura dei festeggiamenti per i settant’anni della Vespa: iscrivendosi, ogni partecipante ha destinato 2 euro al nostro progetto benefico; in più, alcuni soci del nostro Club, in forma del tutto personale e privata, hanno dato un loro contributo per permetterci di raggiungere la cifra “tonda” di 2500 euro.

Il Calendario del Vespa Club Pontedera, che per noi e per la città della Piaggio è ormai una piacevole tradizione, rappresenta bene lo spirito del popolo vespista: creare la giusta miscela di divertimento e passione, impegno e solidarietà, partecipazione e condivisione. Ringrazio pubblicamente il nostro vicepresidente Silvano Biondi, autore delle foto, che come sempre ha dedicato tempo e amorevoli cure a questo progetto, garantendone la qualità e la fortuna».

«Quello degli amici vespisti del Club pontederese è uno splendido gesto di altruismo», dice Belloni. «Noi del Vespa Club Rieti abbiamo ricambiato con una targa ricordo in cui compare il campanile di Amatrice, antica struttura che il terremoto dello scorso agosto ha raso al suolo e che è diventato uno dei simboli di questa tragedia.

Molti dei soci del nostro Club sono stati direttamente colpiti dal sisma: nei beni, negli affetti. Come Celeste, una giovane vespista di Villanova di Accumoli a cui il terremoto ha distrutto la casa. Anche per questo tutti noi siamo attivamente impegnati sul territorio per collaborare con quanti cercano di fare qualcosa per riportare la vita nei comuni, nei borghi di questa terra, nei luoghi come Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto.

È così che utilizzeremo la cifra donataci dal Vespa Club Pontedera: assieme ad altre associazioni ed enti attivi sul territorio, ci impegneremo a riaccendere un germe di vitalità là dove il tempo si è congelato e il calendario si è fermato ai mesi terribili delle scosse. Creando, ad esempio, punti di accoglienza, luoghi dove sia possibile organizzare un po’di convivialità, di aggregazione. Tende in cui pernottare, spazi per parlare e confrontarsi, orti da coltivare per riaccendere la speranza.

Adesso, per questi posti, il rischio più grande è che la vita si allontani per sempre».

Tra i doni del Vespa Club Rieti agli amici di Pontedera, accompagnati anche dal consigliere Eugenio Leone in rappresentanza del Comune, il volume “Gocce di memoria”, che raccoglie 249 tracce biografiche: nomi e storie delle vittime del terremoto.

Celeste e i suoi genitori sono salvi per miracolo: «Quando è arrivata la scossa più forte, il 24 agosto, era di notte. I miei dormivano. La casa è stata sventrata. La loro camera si è aperta in due. Il letto è scivolato sulle macerie: si sono ritrovati all’aperto, ancora sotto le coperte, mentre tutt’intorno era fumo, panico, grida.

Io ero in un pub con degli amici. Faceva caldo, con le nostre birre siamo usciti all’esterno, ci siamo messi a sedere all’aperto, sui gradini di una casa. Eravamo tanti, in quella piccola via. Il bisogno di stare fuori, al fresco, ci ha salvato. Chi era dentro al locale non ce l’ha fatta».

Tratto da Il Tirreno di Pontedera

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